onsdag 27 november 2013

FACCIAMO LA SPESA - O FACCIAMO LO SHOPPING?

leggete tutto il testo qui - su questa pagina trovate anche un esercizio per praticare i nomi dei negozi.

In italiano con l’espressione "fare la spesa" si intende comprare solo "generi alimentari", cioè cibo e bevande; mentre con l’espressione "fare spese" si intende "fare shopping", quindi comprare vestiti, scarpe ecc.
Di solito, prima di fare la spesa, scriviamo una lista della spesacioè un elenco di tutte le cose di cui abbiamo bisognoLa maggior parte delle persone fa la spesa al supermercato, un ampio locale dove si vendono prodotti alimentari esposti ordinatamente che i clienti prendono da soli e pagano all’uscita; se un supermercato è particolarmente grande si definisce ipermercato; ma possiamo anche fare la spesa al mercato, cioè un luogo destinato alla vendita di generi alimentari, in questo luogo troviamo vari negozi che vendono frutta e verdura, carne, pesce ecc.; possiamo però trovare questi negozi anche non all’interno di un mercato ma per le strade della città. 
Come abbiamo detto, ci sono vari negozi che vendono diversi generi alimentari, vediamone alcuni:
- in panetteria compriamo il pane;
- in macelleria compriamo la carne;
- in salumeria compriamo i salumi e il formaggio;
- in pescheria compriamo il pesce;
- in pasticceria compriamo le torte e i pasticcini;
- in rosticceria compriamo cibi già cucinati, per esempio pollo arrosto o lasagne;
- nel negozio di alimentari possiamo trovare vari prodotti, per esempio il latte, il burro, le uova, i prodotti in scatola, la pasta, i biscotti ecc.
Questi sono i nomi dei negozi, ma spesso gli italiani, per indicare dove comprano il cibo, si riferiscono al nome della persona che vende i vari generi alimentari, per esempio:
dal fruttivendolo compriamo la frutta e la verdura;
dal macellaio la carne;
dal pescivendolo il pesce;
dal salumiere i salumi;
dal panettiere il pane;
ATTENZIONE → come avrete già notato, la preposizione cambia a seconda che io usi il nome del negozio o della persona che vende quel particolare alimento: vado in macelleria; vado dal macellaioandiamoin salumeria; andiamo dal salumiere; quindi usiamo la preposizione "in" quando è seguita dal nome del negozio, mentre usiamo la preposizione "dal" se è seguita dal nome della persona che vende quel genere alimentare (questo vale per tutti i negozi, non solo per quelli che vendono generi alimentari, per esempio: in tabaccheria; dal tabaccaio).
Ci sono diversi contenitori che possono contenere i cibi o le bevande che compriamo, vediamone alcuni:
- un pacco di pasta o di biscotti;
- una bottiglia di vino o d’olio;
- un barattolo o un vasetto di marmellata o di olive sott’olio;
- una scatoletta di tonno;
- una scatola di cioccolatini;
- una lattina di birra o di aranciata;
- un sacco di patate;
- una confezione di merendine;
- una busta di risotto già pronto;
- un cartone di latte;
- un fustino di detersivo in polvere;
- una tavoletta di cioccolato;
- un panetto di burro.
Quando compriamo qualcosa, dobbiamo conoscere l’unità di misura giusta per ogni prodotto, per esempio:
- un litro di latte;
- un etto di prosciutto;
- un chilo di pane;
mezzo chilo di mele;
due etti di formaggio.

AGGETTIVI POSSESSIVI


Guardiamo tutte le forme degli aggettivi possessivi:

il + mio/tuo/
suo
nostro
vostro
loro
la + mia/tua/
sua
nostra/vostra/
loro
i + miei/tuoi/
suoi
nostri/vostri
loro
le + mie/tue/
sue/
nostre/vostre
loro



söndag 17 november 2013

TIMBALLO DI RISO





Impariamo le parole degli alimentari e leggiamo delle ricette. Guardiamo come si prepara il timballo di riso, ecco le parole utili - le conoscete?

Timballo di riso

Ingredienti:
il riso
il formaggio
le uova
i pomodori
il sale
il pangrattato
(lo zafferano)
(il basilico)

Altri vocaboli:
il cucchiaio di legno
lo stampo
la terrina
ungere
riempire
mescolare
spolverare
cuocere
assaggiare
il forno
i gradi


(Grazie a prof.ssa Klekerova per l'idea ed il trattamento.)

GIOVANNI BOCCACCIO - DECAMERON

Giovanni Boccaccio (1313-1375)
Giovanni Boccaccio nasce il 16 giugno nel 1313, probabilmente a Firenze. Muore, pochi giorni prima di Natale, il 21 dicembre nel 1375 ai suoi 62 anni. E´ stato uno scrittore e poeta italiano, un bravissimo narratore del XIV secolo, conosciuto ed apprezzato a livello europeo.

Nato in Toscana da una donna di umili condizioni viene educato da suo padre, mercante e socio della compagnia commerciale dei Bardi a Firenze. Il padre di nome Boccaccino di Chellino si sposa nel 1319 con una certa Francesca. Il rapporto di Giovanni, che ha appena sei anni, con la matrigna non e´ sereno. Nel 1320 nasce il fratellastro Francesco. Il piccolo Giovanni si trova in un nucleo familiare nuovo. Non si trova a suo agio quindi neanche il rapporto tra Giovanni e suo padre puo´ essere armonioso.

Giovanni trascorre tredici anni a Napoli, dal 1327 al 1340. Ama Napoli. Napoli gli sembra un paese dove si canta, dove la gente vive, dove l´uno si interessa dell´altro. A Napoli la vita e´un continuo spettacolo sul palcoscenico delle strade. La vita quitodiana e´ un´opera artistica, una recita all´aperto. Giovanni si appassiona alla letteratura cortese. Nelle sue opere appare Fiammetta alla quale indirizza il proprio amore.

Nel 1340 trasloca a Firenze dove lo richiama il padre a causa dei forti problemi economici. Vi rimane fino al 1347. Firenze gli pare triste, grigia, noiosa, la gente superba e avara. Nel 1348 la peste colpisce Firenze. Il 1348 muore il padre.


In questo periodo nascono i primi racconti del Decameron, la piu´ conosciuta opera di questo famoso scrittore del periodo rinascimentale. Vediamo allora insieme un po´ questo gioiello della letteratura italiana. Prima di tutto bisogna spiegare perché proprio il nome Decameron?
Ci troviamo dieci persone protagonisti, tre donne e sette uomini. In dieci giorni ogni persona racconta una novella. Arriviamo allora al numero di cento novelle piu una raccontata dallo stesso Boccaccio... 

Autore del testo: prof.ssa Klekerova

Potete leggere più sull'analisi dell'opera QUI.

torsdag 14 november 2013

FACCIAMO LA SPESA

Guardiamo il filmino con Claudio che impara a fare la spesa a lunga scadenza:




Il film si chiama "Indispensabile in dispensa":

indispensabile

[in-di-spen-sà-bi-le] agg., s.
  • • agg. Necessario, essenziale: è i. la collaborazione di tutti; di persona, determinante e insostituibile: nessuno è i.
  • • s.m. (solo sing.) Ciò che è assolutamente necessario SIN l'occorrente:avere l'i. per vivere
  • • sec. XV

dispensa

[di-spèn-sa] s.f.
  • 1 Locale o credenza in cui si tengono i prodotti alimentari: tenere in d.
Quali prodotti compra Claudio la prima volta?

Quali prodotti gli consiglia di comprare "La voce di Dio"?

Che tipo di latte, sale e spezie compra Claudio?

Che tipo di olio si deve comprare?

Su quali prodotti non si deve risparmiare? (3 cose)

Che cosa ha dimenticato Claudio di comprare alla fine?

"È, allora, datti uno schiaffo!"


onsdag 6 november 2013

SCEGLIERE - CONIUGAZIONE DEL VERBO

Oggi abbiamo parlato del verbo "scegliere", osserviamo le forme e la loro pronuncia:


SCEGLIERE (välja)
VENIRE (komma)
SALIRE (gå ner)
scelgo (G)
vengo (G)
salgo (G)
scegli (L)
vieni
sali
sceglie (L)
viene
sale
scegliamo (L)
veniamo
saliamo
scegliete (L)
venite
salite
scelgono (G)
vengono (G)
salgono (G)

Osservate la irregolarità della pronuncia "dura" (G) nella prima e nell'ultima persona anche negli altri verbi come VENIRE e SALIRE.
Altri verbi di questo tipo sono: TOGLIERE, RACCOGLIERE, SCOGLIERE, PONERE, SPEGNERE.

Fate GLI ESERCIZI SUI VERBI IN PRESENTE QUI leggendo nello stesso tempo qualcosa su Rita Montalcini. Dopo potete guardare la "SOLUZIONE".

Ecco qui - Rita Levi-Montalcini che sta ricevendo il Premio Nobel dal re svedese Carlo Gustavo "Sedicesimo".

PRONTI, VIA!

Osserviamo la parola "pronto" nei significati diversi:

PRONTO SOCCORSO

(al telefono): "Pronto!"

"Pronti,... via!" (klara - färdiga - gå!)


"Siamo pronti, andiamo!" (vi är färdiga/redo att gå - nu går vi!)

"La cena è pronta - venite al tavolo!"


Potete leggere più i lavori semplici degli studenti francesi QUI - potete trovare qualche errore?